È il titolo della campagna del CentroAntiviolenza Thamaia-Onlus che vede la distribuzione di oltre 2000 sacchetti per il pane, tra i panifici della città, con su scritto appunto “ Per troppe Donne la violenza è il pane quotidiano”. Iniziativa rilanciata oggi 25 novembre 2013, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, presso via Macheirone, durante la conferenza stampa del centro antiviolenza Thamaia.
È stata anche l’occasione per formalizzare l’ingresso della Procura della Repubblica presso il tribunale di Catania e della Polizia Postale e delle Comunicazioni all’interno della Rete Antiviolenza del distretto Socio Sanitario D16, L’ufficializzazione di un protocollo che, nella sostanza, vede la collaborazione attiva già da alcuni anni. Alla conferenza hanno partecipato il Sostituto Procuratore Dott.ssa Marisa Scavo, il Vice Questore e dirigente della polizia postale Dott. Marcello La Bella, l’assessore all’Armonia Sociale e Walfer del comune di Catania Dott. Fiorentino Trojano, e il presidente dell’Associazione Thamaia-Onlus Dott.ssa Loredana Piazza e tutto il gruppo che giornalmente si confronta con la comunità.
Oltre alla formalizzazione del protocollo, si è colta l’opportunità per fare il punto della situazione, su una tematica socialmente rilevante come è la violenza sulle donne e i bambini.
Il primo intervento è stato del sostituto procuratore Scavo che ha riepilogato alcuni dei fronti che vedono la procura di Catania come soggetto attivo nel territorio, ad oggi, e sono: “la formazione della polizia giudiziaria, incontri con le scuole, la diffusione del cultura della legalità”; ed ha aggiunto che il procuratore Salvi nella lettera di adesione inviata il 23 novembre “ha sottolineato l’utilità dell’attività di prevenzione contro la violenza sulle donne e i bambini, precisando che vi sono ampi spazi di lavoro comune in particolare alle campagne di informazione e sensibilizzazione”. Sempre il sostituto procuratore ha ricordato come l’attuazione della legge regionale n 3/12 ha rafforzato l’esigenza di un maggior numero di case rifugio dove poter tutelare e supportare le donne e i bambini rispetto al soggetto maltrattante.
Il secondo intervento è stato dell’assessore all’Armonia Sociale del Comune di Catania Trojano che ha reso noto che a brevissimo verrà presentato un progetto che vedrà il comune di Catania come soggetto maggiormente attivo nell’affrontare questa piaga sociale. Trojano ha sottolineato che seppur le risorse (circa 200.000 Euro) erano state assegnate precedentemente, la regione le ha rese disponibili soltanto alcuni giorni fa, e vista l’esiguità del budget bisognerà avviare una progettualità che rappresenti l’inizio di un percorso virtuoso.
A questo punto è intervenuto il Vice Questore La Bella che ha aperto il suo intervento precisando che oggi giorno, oltre alla violenza fisica alla quale si è soliti pensare i prima battuta, vi è anche la Violenza telematica come ad esempio la Diffamazione, una questione che coinvolge trasversalmente tutti. Sempre il vice questore ha sottolineato che questo protocollo suggella una collaborazione che fattivamente va avanti da anni, direttamente e indirettamente, attraverso l’ausilio delle tecnologie informatiche ma anche più semplicemente attraverso un supporto e feedback telefonico; anche perché dice “questo è un sistema di contrasto che non può vedere esclusivamente un solo soggetto coinvolto”.
Durante gli interventi il presidente dell’associazione Piazza, ha citato alcuni dei dati raccolti durante i primi 10 mesi del 2013, che è bene mettere in evidenza in quanto rappresentano uno spaccato della situazione complessiva: su 304 casi seguiti, le fasce d’età principalmente interessate vanno dai 30 ai 49 anni oltre il 60% mentre il 26% è di età superiore ai 59 anni, mentre l’11% è di età compresa tra i 19 e i 29 anni; Il 50% degli utenti ha un lavoro mentre il restante 50% non lavora; oltre il 60% del campione ha un diploma e/o una laurea.
Già alla luce dei suddetti dati ci si rende subito conto che il problema della violenza sulla donna è una piaga sociale che taglia trasversalmente tutte le componenti della società,e contemporaneamente dimostra che il maltrattante si nasconde dietro una maschera che può essere anche buona e sorridente. A confermare ulteriormente quanto appena detto basti pensare alle parole dette ieri dal segretario generale Ban Ki-Moon che ricorda come “Più del 70% delle donne nel mondo ha subito violenza almeno una volta nella vita”.
Personalmente ritengo sarebbe utile se lo Stato d’intesa con le Regioni, e con Comuni, mettesse tra le priorità la realizzazione di un Unico Strumento Informativo centralizzato, “UNICO”, in grado di supportare il lavoro di quanti quotidianamente affrontano e combattono La violenza sulle donne e i minori”.
Questo a mio modo di vedere, e visto i continui decurtamenti del budget statale per l’assistenza sociale, può rappresentare l’inizio di una futura progettualità che guardi ai Privati e quindi al mondo dell’imprenditoria, come a dei Partner Strategici.
Così che alla domanda di Agnese, una delle psicologhe del centro, “e quando il finanziamento finirà che facciamo?? Che diciamo alle nostre donne… “Arrivederci e grazie!” ?”, non sarà solo il Pubblico, lo Stato, a dover rispondere!
Michele Cannavò